M. Del Castello e G.A. Lucchetta (a cura di), Papini, Vailati e la “Cultura dell’Anima”, Casa Editrice Carabba, Lanciano, 2011

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2011, pg. 336 € 26,00

ISBN: 978-88-6344-205-2

Casa Editrice Rocco Carabba

Atti dei Convegni di Studio tenutisi a Chieti nel Maggio 2009 e nel Gennaio 2010.

Questo primo volume raccoglie gli atti di due convegni tenutisi a Chieti, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, per celebrare il centenario del debutto della storica collana "Cultura dell'anima" della Casa Editrice Rocco Carabba. Sia l'uscita del primo volume nel 1909 che l'intero disegno dell'opera, sono frutto dell'intensa collaborazione tra Giovanni Papini e Giovanni Vailati, intellettuali di spicco del primo novecento italiano. Gli studiosi convenuti in questi convegni testimoniano, con i loro contributi, che sia da un punto di vista eminentemente culturale che di politica editoriale il direttore della Collana, Papini, nel consultare il curatore del primo volume della collana stessa, Vailati, raggiunse una chiarezza di vedute e una forza di intenti mai dopo più toccati, facendo della collana stessa un momento di apertura della cultura italiana ai fermenti di rinnovamento che provenivano da quella europea, e che, per quanto riguarda gli indirizzi logico-linguistico, epistemologico e psicologico che il pragmatismo subito si diede, risulteranno una fertile eredità per il pensiero filosofico del dopoguerra.

Jole Soldateschi, Il tragico quotidiano. Papini, Palazzeschi, Cassola, Bianciardi, Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2011

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2011, pg. 280 € 18,00

ISBN: 9788856401417

Mauro Pagliai Editore

Il titolo del volume, che è quello della prima raccolta di racconti di Giovanni Papini (ai quali è dedicato il saggio di apertura), intende sottolineare negli autori presi in esame la scelta di rappresentare un mondo "tragicamente quotidiano" dove risaltino le disarmonie che sottendono la moderna civiltà borghese. Delle forme e dei generi varianti della scrittura intorno ai quali si sono esercitati i quattro scrittori, tutti a vario titolo protagonisti del Novecento, Jole Soldateschi offre una campionatura, in un arco temporale che va dal 1906 al 1975: dal racconto al romanzo, dalla comunicazione epistolare alla prova saggistica; dalla costruzione ordinata alla frantumazione della struttura narrativa; dal timbro documentario alla venatura espressionista, dal resoconto apparentemente realistico all'assunzione del fantastico. Ciò che l'indagine aspira a restituire come tratto unificante di questo variegato repertorio è la capacità di cogliere i segni di quegli strappi del reale attraverso i quali sulla pagina si rivela la verità della condizione umana, anche e nonostante la resistente tensione della scrittura alla falsificazione rassicurante.

Francesco Fain, Giovanni Papini. Il tutto, il nulla, Firenze Atheneum, Firenze, 2011

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2011, pg. 208 € 16,60

ISBN: 9788872553817

Proteiforme, sorprendente, sperimentatore: questo fu Giovanni Papini, uno scrittore difficilmente catalogabile. ‘Sospetto che Papini sia stato ingiustamente dimenticato’ scrisse Jorge Luis Borges. Francesco Fain, in accordo con tale opinione, cerca attraverso questo appassionato saggio di riscoprirlo, portando in luce la sua natura di uomo curioso, religioso e mistico.

Giovanni Papini Uomo-libro * Primi approcci politico-letterari * Primi approcci filosofici * Le riviste * L’esperienza “leonardiana” * Papini anti-socialista * Papini e il concetto di popolo * Referenti culturali della posizione anti-socialista papiniana * “Il Regno” * Pragmatismo logico e pragmatismo magico * Concetti basilari del pragmatismo logico Sperimentazione infinita * La vena misticheggiante * Il Papini fantastico: l’esistenzialismo * La ri-scrittura dell’Universo * Banalizzazione e titanismo Personaggi “titanizzati” * La demolizione della filosofia * La morte del “Leonardo” * L’impresa editoriale * Il cinema come espressione del tragico quotidiano * Aspettando Godot * “Il Commento” * Papini in ombra. Arriva “La Voce” * La crisi d’identità papiniana * Una breve parentesi: l’esperienza dell’Anima * Il parto della crisi: Le memorie d’Iddio, La vita di nessuno * Papini in sella a “La Voce”. Il suo rapporto con la poesia * Un uomo finito * La critica su Papini scrittore.

 

Gloria Manghetti (a cura di), Per Giovanni Papini. Nel 50° anniversario della morte dello scrittore (1956-2006), Società Editrice Fiorentina, Firenze, 2008



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2008, pg. 136 € 15,00

ISBN: 978-88-6032-088-9

Societa Editrice Fiorentina

Nel 50° anniversario della morte dello scrittore (1956-2006)

Atti della Tavola Rotonda organizzata dalla Fondazione Primo Conti e dal Gabinetto G.P. Vieusseux il 6 novembre 2006 a Firenze

Nel 50° anniversario della morte di Giovanni Papini (1956-2006), sulla scia delle numerose pubblicazioni uscite per l'occasione, si è tornati a parlare di uno degli intellettuali più rappresentativi e discussi del nostro Novecento.

Una ravvivata attenzione che nel monumentale archivio dello scrittore, e soprattutto nelle ricche sezioni dei manoscritti e degli epistolari, ha trovato preziosa materia prima per far luce su "una figura unica, insostituibile, a cui tutti - come nel 1956 commentò Eugenio Montale - dobbiamo qualcosa di noi stessi".

  

 Antonino Di Giovanni, Il pragmatismo messo in ordine. Giovanni Papini dalla filosofia dilettante al diletto della filosofia, Bonanno, Acireale-Roma, 2008



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2008, pg. 112 € 10,00

ISBN-13: 978-88-7796-516-5

Collana: Scaffale del Nuovo Millennio Edizioni Bonanno

Scrivere su Papini non è un’impresa facile: qualcuno direbbe che è un’impresa disperata. Si ha l’impressione di trascurare e lasciar fuori le cose che contano di più, di tenere in considerazione pagine remote e dimenticare quelle che meglio riassumono le sue intenzioni. L’ultima pagina appare sempre la più vera e la più bella e forse perché in tutte alita quel lessico poetico in grado di meravigliare e catturare il lettore, di avvolgerlo in un climax, lasciandolo senza fiato. Carlo Bo invitava a spostare l’attenzione sull’uomo, sull’immagine di grande protagonista a cui il Papini sacrificò tutto il suo lavoro: voleva essere protagonista, agognava sempre ad un ulteriore sviluppo, dedicò la sua intera esistenza alla realizzazione di un’opera perfetta, fu costantemente dilaniato fra la coscienza della situazione reale e l’illusione di potersi nuovamente reinserire nel gioco, a tratti parlò perfino come un messia che auspicava di educare le nuove generazioni… probabilmente, per una serie di errori e scelte nefaste, in ciò fallì. Né profeta, né l’autore dello scritto perfetto, ma protagonista senz’altro, e protagonista meritevole di essere restituito al contesto storico-culturale che non lo vide spettatore passivo, ma "coscienza critica" dei fermenti, delle mode, delle tendenze e delle varie istanze da cui lo stesso contesto trae la sua fisionomia.

Antonino Di Giovanni è nato a Catania, laureato in Filosofia e specializzato in Storia della Filosofia, ha di recente conseguito un master in Nuove Metodologie didattiche. Collabora con la cattedra di Lingua inglese della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. Ha collaborato con diversi periodici, ha fondato e presiede l'Associazione Culturale e di Promozione Sociale Arte al Cubo Eventi e dirige la collana di poesia Euterpe e la collana di testi/immagini Mille Porte.

 

 

Giorgio Luti, Papini, Soffici e la cultura toscana del primo Novecento, Arezzo, Helicon, 2008

Luti.jpgGiorgio Luti, nato a Firenze nel 1926, è stato allievo di Giuseppe De Robertis e di Lanfranco Caretti. La sua attività di studioso si è prevalentemente orientata verso la letteratura italiana del secondo Ottocento e del primo Novecento, nonché verso la storia della cultura nel periodo tra le due guerre.

Nel 1961 ha pubblicato Italo Svevo e altri studi sulla letteratura italiana del primo Novecento e nel 1964 Narrativa italiana dell’Otto-Novecento. Nel 1966 sono apparse Cronache letterarie tra le due guerre e nel 1973 i suoi primi studi dannunziani raccolti nel volume La cenere dei sogni.

Ha inoltre pubblicato ricerche su Leopardi, Foscolo, Manzoni, Verga, Capuana, Tozzi, Svevo, Ungaretti e su altri autori del Novecento. Tra le opere recenti si ricordano: Introduzione alla letteratura italiana del Novecento (1985), Momenti della cultura fiorentina tra Otto e Novecento (1986), Introduzione alle opere di Federigo Tozzi (1987), Le parole e il tempo. Paragrafi di storia letteraria del Novecento (1988), Firenze e la Toscana dall’Unità al 1970 in Storia e geografia della letteratura italiana (1989), Il Novecento nella Storia letteraria d’Italia (1989-1992), Cronache dei fatti di Toscana (1996), Letteratura e rivoluzioni. Saggi su Alfieri, Foscolo, Leopardi (2002). Muore a Firenze il 9 novembre 2008.

 

dal sito www.polistampa.com

 

 

 Gerardo Picardo (a cura di), Destra e Novecento. Itinerari letterari e storie di comunità, Editoriale Pantheon, Roma, 2007



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2007, pg. 192 € 11,00

Editoriale Pantheon - Roma

Il volume contiene, fra gli altri, il saggio di Enrico Nistri Giovanni Papini tra titanismo e cristianesimo. Scrive Gennaro Malgieri nella prefazione al volume: ''Questa antologia è anche un modo per accostarsi al Novecento in maniera non scontata, originale, perfino seducente. Ed è difficile negare quel che sostiene Picardo, vale a dire che i testi dei biografati (scelti tutt'altro che a caso) sono la forza antagonista del nostro presente: ci soccorrono non solo nel recuperare la nostra identità ma anche nel fornire un antidoto etico alla signoria del pensiero unico, impoverito e impoverente''


Enrico Nistri, giornalista dal 1980 e scrittore, ha collaborato e collabora con testate scientifiche come la Nuova rivista storica, Il pensiero politico, L’antologia Viesseux e quotidiani come Il giornale e il Secolo d’Italia. Ha pubblicato numerosi saggi, fra cui Eserciti e società nell’era moderna (D’Anna), Le strade di Strapaese (Alba), Di castello in castello. L’aretino (I libri del Bargello). Con la Loggia de’ Lanzi ha pubblicato i volumi Anni trenta, I tre anni che sconvolsero la destra (e non solo) e, pur non sentendosi federalista, il libro-intervista con Riccardo Migliori Il federalismo della destra.

 

 

Giona Tuccini, Voce del silenzio, luce sul sentiero. Di altre pagine mistiche tra Italia e Spagna, QuattroVenti, 2008

ISBN 978-88-392-0830-9

Collana: Materiali
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2008, pg. 228 € 20,00

Edizioni QuattroVenti Srl - Urbino

In questo nuovo libro di Giona Tuccini troviamo in maniera obliqua e sorprendente molte delle idee elaborate in Spiriti cercanti. Mistica e santità in Boine e Papini di cui, il presente lavoro, vuole essere il naturale prosieguo. Con lo sguardo sempre partecipe del letterato e del filologo, l’autore esamina stavolta le scritture della Tradizione mistica spagnola che hanno svolto, nell’opera di due grandi poeti primonovecenteschi, una particolare funzione auto-rivelatrice per la formazione del Sé; ma anche una complessa azione svecchiante della cultura coeva, còlta – in queste pagine – nelle sue più mutevoli luci. Per comprendere le tracce della presenza significativa di Ramon Llull, Juan de la Cruz, Miguel de Molinos e Ignacio de Loyola nei lavori di Boine e Papini, Tuccini cerca ora nello spazio della memoria con nuovi viaggi in profondità, ma scende soprattutto alle sorgive del misticismo, sino a ritrovare nel proprio interno quei moti che, a distanza di secoli, ispirarono il pensiero pragmatista e modernista.

INDICE
I. Il pragmatismo di Gian Falco: Giovanni Papini 1903-1907 II. Giovanni Boine e la Tradizione mistica spagnola negli anni de "Il Rinnovamento" III. Poeti allo specchio: la tecnica interiore di Boine traduttore di Ramon Llull IV. Il traguardo della fede (1919): Giovanni Papini prima e dopo la conversione V. Quando il dilemma ingombra. Il "peccato" di Giovanni Boine tra rottura e "rappel à l'ordre" VI.Il realismo immaginativo di Ignacio de Loyola nella "Storia di Cristo" di Papini

 

Giona Tuccini, Spiriti cercanti. Mistica e santità in Boine e Papini, QuattroVenti, 2007

ISBN 88-392-0792-0
Collana: Materiali
©
2007, pg. 208 € 20,00

Edizioni QuattroVenti Srl - Piazza Rinascimento n.4 - 61029 Urbino

Leggi la recensione sul sito www.simmetria.org

Con questo libro Giona Tuccini indaga in modo autorevole e familiare le ragioni della fortuna "dimenticata" di due storici capifila della letteratura italiana moderna, Giovanni Boine e Giovanni Papini, in aperto dialogo con i Padri della Chiesa e la tradizione mistica del Rinascimento. Oggetto di questo studio sono le penetranti considerazioni critiche d'autore su Juan de la Cruz, Anselmo d'Aosta, Agostino che per Boine e Papini non furono solamente tre singolari vie a Dio, ma espressione di una incessante ricerca formale che, obbedendo ad un suo piano interiore, si rinnovava ogni volta come esercizio del vivere e del credere.

Giona Tuccini (1974) è Dottore di Ricerca in Lingue e Culture del Mediterraneo. Ha svolto attività di didattica e di ricerca in Letteratura italiana presso l'ateneo di Firenze "Tor Vergata" e l'Università della Tuscia. Numerose le pubblicazioni su riviste specializzate italiane e straniere fra le quali "Zeitschritft fur romanische Philologie" e l' "Antologia Vieusseux". Su Papini ha pubblicato:

Il Pragmatismo di Gian Falco: Giovanni Papini 1903-1907 in Chronique Italiennes, N. 7 (3/2005) e in Critica Letteraria, Napoli, anno XXXIV, fasc. I, n. 130/2006, pp. 93-126

Il traguardo della fede (1919): Giovanni Papini prima e dopo la conversione in Antologia Vieusseux n. 33 (settembre-dicembre 2005)

"Il realismo immaginativo di Ignacio de Loyola nella 'Storia di Cristo' di Papini", in "Filologia Antica e Moderna", Cosenza, anno XV-XVI, nn. 30-31, 2006, pp. 383-397.

 

Giuseppe Prezzolini - Ardengo Soffici, Addio a Papini, a cura di Marco Attucci e Luigi Corsetti, Associazione Culturale 'Ardengo Soffici', Poggio a Caiano, 2006

Quaderni Sofficiani - 12

© 2006, pg. 96 € 13,00

Nei decenni seguiti alla morte, la memoria di Papini ha attraversato la cultura italiana come un fiume carsico, fra rimozioni e dimenticanze; eredità rifiutata ma inalienabile. Ogni volta che la critica letteraria è tornata ad occuparsi di lui lo ha fatto con difficoltà, fra cautele e disagi, privilegiando l'uno o l'altro momento della sua vicenda umana e letteraria, a seconda delle mode o delle convenienze, consolidando a volte luoghi comuni e pregiudizi. In verità Papini, come osservava Carlo Bo, è uno che ha continuato "a dare noia", a provocare i propri saltuari interlocutori critici. Irriducibile ad ogni appartenenza, nell'Italia dell'eterne fazioni, è restato un caso: siamo certi che ne sarebbe felice.

Oggi, a cinquant'anni dalla sua morte, sepolte le ideologie onnicomprensive, svanite le avanguardie e le arcadie del secolo breve, ridotti alla tabula rasa del nostro quotidiano, aureo, domestico nichilismo, siamo forse pronti per accogliere nella sua essenza la lezione papiniana e guardare all'autore dell'Uomo finito e della Storia di Cristo, al poeta di Pane e vino e delle Schegge come ad uno scrittore quantomai necessario nella sua folgorante inattualità. Il suo entusiamo, la sua gioventù, la sua capacità di "forte sentire", di spendersi gratuitamente da vero "amico degli uomini" ci paiono farmaci improcrastinabili.

Con questa pubblicazione s'intende offrir modesto contributo ad una riscoperta di Papini, ripercorrendone, attraverso la penna di Soffici e Prezzolini, l'ultimo anno di vita, fino alla morte esemplare: di cristiano capace di render viva la lettera, di scrittore fedele sino all'ultimo alla forza della parola scritta, come attore che si spegne sulle tavole del palcoscenico (dall'Introduzione).

 

 

Alberto Castaldini , Giovanni Papini. La reazione alla modernità, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2006.

www.olschki.it

© 2006, pg. 106 € 15,00
ISBN
88 222 5552 6 

 

A cinquant'anni dalla morte Giovanni Papini, protagonista della prima metà del Novecento letterario italiano ed europeo, si conferma una figura complessa, contraddittoria, a tratti geniale. Papini ancora oggi divide i lettori e la critica, impedendo spesso un giudizio sereno su di sé e la propria opera. Lo scrittore fiorentino infatti non si limitò ad osservare il mondo che lo circondava, ma incarnò le luci e le ombre del suo tempo. Si fece così carico, pagando il prezzo di tale scelta, dei successi e degli errori di una stagione culturale dibattuta fra tradizione e modernità. I saggi che compongono questo volume intendono sorreggere questa lettura, fornendo un approccio alla sua opera letteraria e al suo agire intellettuale (dall'Introduzione).

Alberto Castaldini (Verona, 1970) è uno storico e saggista specializzato nello studio dell'età moderna e contemporanea. Docente di Storia dell'Ebraismo all'Università Europea di Roma ha insegnato fra l'altro presso l'Università di Padova e l'Università di Verona; visiting professor all'Università di Bucarest. Giornalista professionista, è stato redattore letterario del "Giorno" di Milano. Attualmente è il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

 

 

Cosimo Ceccuti (a cura di), Papini e il suo tempo, Le Lettere, Firenze, 2006.

http://www.lelettere.it/

© 2006, pg. 392, € 28,00
ISBN
8871669991

 

 

Vengono raccolte in questo volume, ampliate e aggiornate, le relazioni al Convegno Internazionale di Studi su Papini e il suo tempo, svoltosi a Firenze il 23-24 maggio 2003, promosso dalla Casa Editrice Le Lettere, dall’Associazione Amici Firenze Arte e dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia.

Gli interventi ricostruiscono – attraverso il contributo di alcuni fra i più autorevoli studiosi italiani e stranieri – l’itinerario culturale, politico e umano di uno dei più grandi scrittori del XX secolo, come lo ha definito il poeta Mario Luzi.

Fedele ai criteri che hanno ispirato il precedente convegno su Prezzolini e il suo tempo (i relativi Atti sono stati pubblicati nelle nostre edizioni), la ricostruzione critica si avvale di documenti e carteggi inediti. Il quadro d’insieme che scaturisce dalle diverse voci consente di collocare in modo più esauriente e obiettivo la figura e l’opera di Giovanni Papini nelle diverse stagioni dalla vita, dagli anni del "Leonardo" alle opere della piena maturità.

Papini poeta, saggista, filosofo. I suoi rapporti con la religione e quelli con l’arte. Le relazioni con i maggiori protagonisti del suo tempo, quali Croce, Prezzolini, Soffici, Amendola, Palazzeschi, Occhini, Spadolini. Autentico punto di riferimento per generazioni di scrittori e di studiosi.

 

 

Aldo Cervo, Giovanni Papini nel Novecento letterario italiano, Edizioni Eva, Venafro 2006.

www.edizionieva.com
© 2006, pp. 72,
€ 10

Riscoprire – o forse scoprire – Papini a cinquant’anni dalla morte. Rileggerlo – o leggerlo – affrancati da una critica quasi sempre avversa perché ideologicamente preconcetta o perché condizionata dall’autorevolezza di giudizi negativi di critici-mostri sacri. Riproporre – o proporre – Papini a una nuova generazione di lettori. Il cinquantenario è l’occasione giusta. Ma per Aldo Cervo – come egli stesso ci racconta nell’introduzione al proprio libro appena uscito dalla tipografia "Giovanni Papini nel Novecento letterario italiano" – lo scrittore fiorentino è stato un riferimento costante per il suo esercizio intellettuale fin da quando, studente universitario, s’imbatté per la prima volta in un brano di Papini e rimase affascinato dalla suggestiva prosa e dal personaggio che vi era dietro. La figura di Giovanni Papini, scrittore "poliedrico, irriverente e mordace", per usare tre aggettivi di Cervo, non è mai più uscita dalla sua mente, dalla sua anima, cosí come egli stesso confessa.

(continua)

Aldo Cervo, è nato nel 1944 a Caiazzo (Caserta) – dove vive – e insegna italiano e latino in un liceo scientifico. Si autodefinisce "amico" del Molise. Attratto dagli interessi letterari, è stato sempre presente nella vita culturale del suo paese, dove tra l'altro, nel 1970, ha fondato il Premio Letterario "L'Asino d'oro", di cui si sono avute tre edizioni. Da diversi anni è presidente dell'Associazione Storica del Caiatino. Ha pubblicato finora:

Ipotesi narrative, (1987), racconti; Nient'altro che la verità (1991), racconti; Dai De Angelis ai Cervo (Caiazzo e le sue memorie) (1994), memorie storiche locali; L'autunno di Montalba (1998), romanzo; Le "Testimonianze" di Amerigo Iannacone (2000); Cronica delle cose occorrenti in Caiatia ne' suoi anni '70 (2002); Gli aneddoti del vescovo (2004), racconti; Carichi pendenti (2005), racconti.
È curatore, insieme ad altri, dell'Archivio storico del Caiatino, di cui sono usciti finora quattro volumi.

 

Marco Richter, Papini e Soffici. Mezzo secolo di vita italiana (1903-1956), Le Lettere, 2005

"La Nuova Meridiana, L"
© 2005, pg. 250
ISBN 88 7166 888 X

Papini e Soffici: due grandi autori che nel secondo Novecento si trovarono relegati in una posizione di marginalità per la loro adesione – sebbene con molte riserve – al regime fascista. Oggi è ormai possibile riconsiderare in termini più pacati quella drammatica stagione della cultura italiana. Ed è proprio in questo contesto che si colloca il presente volume di Richter, un itinerario di letture e d’indagini che ripercorrono il dialogo privato, libero e spesso confidenziale tra i due scrittori, tenuto costantemente vivo dal 1903 al 1956.

Mario Richter, professore ordinario di Letteratura francese all'Università di Padova, è autore di numerose pubblicazioni dedicate soprattutto ad alcuni snodi fondamentali della poesia moderna (Baudelaire, Breton e il Surrealismo). Resta estremamente attuale la monografia sulla formazione francese di Soffici (1969). Dello stesso Soffici ha pubblicato i carteggi con Prezzolini e Papini.

http://www.lelettere.it

 

Vincenzo Arnone, Papini. Un uomo…infinito, EMP, 2005

Settore: Teologia e cultura religiosa
Collana: Tracce del sacro nella cultura contemporanea
Formato: 14 x 21
Pagine: 120
ISBN: 88-250-1394-9

Papini appartiene a quella categoria di scrittori che non passano inosservati sulla scena del mondo: ebbe una personalità inquieta e complessa, amante del paradosso e dei grandi furori, china su se stessa e le sue battaglie culturali. Scrittore ampiamente autobiografico, dai mille interessi e dai mille volti, dalla invadenza culturale "straordinaria", arbitro della letteratura italiana del primo Novecento, dovette subire giudizi, i più disparati, da critici e lettori che a volte lo esaltavano, altre volte lo intristivano. Il saggio cerca di leggere l’opera di Papini in una maniera libera, al di là degli "a priori" favorevoli o contrari; scruta l’anima di un uomo, di un letterato, di un credente, di un Papini laico e cattolico, identico nell’ansia di sapere, di fare e di organizzare.

Vincenzo Arnone, laureato in lettere presso l’Università La Sapienza di Roma, insegna tematiche letterarie e sfide pastorali del Novecento italiano nelle Facoltà teologiche di Palermo e Firenze. Collabora con varie riviste e settimanali, è scrittore saggista e autore di teatro. Numerosissime sono le sue pubblicazioni.

http://www.edizionimessaggero.it

 

 

Opere su Papini fra il 2002 e il 2004

Opere su Papini precedenti al 2000 


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