La spia 
La spia
| Riconosco e confesso che il titolo di questa centopinta collezione di schegge di poesia e di scaglie
  di esperienza è ispirata da un verso del Re Lear
  di Shakespeare, benché non si tratti proprio della
  stessa idea. Il vecchio forsennato re parla alla figlia di spie di Dio, il
  che è prova in più della sua pazzia perchè Dio, avendo creato l’universo ed
  essendo onniveggente, non ha davvero bisogno di mandare spie per riferirgli
  come è fatta la terra e cosa fanno i suoi abitatori. Ma per me la tentazione era grande lo stesso
  perchè l’incalzante promessa che il padre fa alla figlia, nel momento in cui vengono condotti in carcere, ricorda e richiama quello che
  potrebbe essere il programma dei poeti e dei pensatori. Uditelo: Vivrem così,
  pregando e
  cantando e narrandoci racconti d’altri
  tempi e ridendo alle dorate farfalle e
  udendo i poveri bricconi narrarci le
  notizie della Corte. Ed anche parleremo insiem con loro di chi
  vince e di chi perde, di quello che vien dentro e di quello che va fuori e
  sapremo i misteri delle cose quasi che
  degli Dei fossimo spie. Si potrebbe intendere queste ultime parole anche in
  un altro senso, cioè che le spie di Dio sono coloro che rivelano agli altri
  uomini il segreto del creato, dell’opera divina ed è in questo senso che mi
  presento ai lettori come «spia del mondo» ossia come uno che immagina di
  essere riuscito a sorprendere qua e là qualche non avvertito aspetto delle
  cose e qualche misterioso rapporto tra esseri, pensieri e avvenimenti. (dalla Spiegazione
  del titolo) | 
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