Maschilità

Maschilità, Libreria della Voce, Firenze, 1915, poi Vallecchi, Firenze, 1932 (Vol. XIV delle Opere)

 

 Entratura

  1. Il genio alla fiera
  2. L’anima in poltrona
  3. Noi gl’ingiuriatori
  4. Marcia del coraggio
  5. Diventar genio
  6. Preghiera per l’imbecille
  7. Inno all’intelligenza
  8. La tradizione italiana
  9. Le due tradizioni letterarie
  10. Miele e pietra
  11. Le speranze di un disperato
  12. Dacci oggi la nostra poesia
  13. Le querce e i funghi
  14. Troppa critica
  15. La campagna
  16. Il genio inconoscibile

 

 

«Chi mi farà la cortesia di leggere questo libro fin all’indice capirà senza sudare la ragione del titolo. In questi capitoli su temi diversi scritti in tempi diversi ritroverà, unica unità unificatrice, il dualismo M > <W dell’Austriaco.
Il contrapposto iroso tra Maschio e Femmina, tra maschilità e femminilità, tra letteratura-vita virile e letteratura-vita femminile – tra pietra e miele, tra genio e ingegno, tra campagna e città, tra Dante e Petrarca.
Non è precisamente il fondo del mio spirito ma un momento – ed importante, espresso con tanta energia.
Ogni possibile duello delle cose va tirato fino in fondo, all’ultimo sangue, e senza conciliazione. Cambiando spesso i duellanti – e allora c’è speranza di veder sangue di molti colori e raccapezzarsi.
Vedranno, intanto, quei miei morditori i quali tanto volentieri riconsolano l’arida bocca colle cicche della moralità ch’essi hanno avuto un precursore proprio in me – rigido quaresimalista di serietà, castità, purità e sobrietà. C’è, in queste pagine, un tal disprezzo del denaro e del successo ch’io medesimo, rileggendomi in bozze, me ne vergogno.
Potrebbero essere, queste pagine di fede letteraria, per i giovani che cominciano a esistere e hanno bisogno d’aceto su per le salite, quasi una riserva di eccitanti e di corroboranti.
Perché sulla medesima pagina si può fremere e ridere – prova eguale della fecondità di una testa sincera.
Discorsi maschi ad uso di maschi: l’unica forma di amor socratico concessa, spero, anche dai costumi dell’Epoca di Vittorio».

19 aprile 1915                                                                                                                                               PAPINI

(dall’Entratura)